Etty Hillesum, giovane scrittrice olandese morta ad Auschwitz nel 1943, è donna, che, oltre tutti i fili spinati, interiori ed esteriori, ha voluto “pensare con il cuore” anche davanti al male assoluto.
Nell’abissale miseria umana e materiale in cui ha vissuto gli ultimi mesi della sua vita Etty non ha mai perso la purezza del cuore e la lucidità del pensiero.
Ha scritto parole accorate, piene di amore per la vita e di sincera introspezione. Mentre il mondo intorno a lei crollava, ad un passo dal travolgerla, continuava a farsi carico – senza mai inquinare di odio il suo sentire – di tutti i perché dell’essere umano, e fino all’ultimo ha cercato la risposta dentro ma soprattutto fuori di sé, guardando oltre, verso le stelle e il divino.

“Una pace futura potrà esser veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in sé stesso – se ogni uomo si sarà liberato dall’odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest’odio e l’avrà trasformato in qualcosa di diverso. Forse, alla lunga, in amore, se non è chiedere troppo.”