Quasi come se si trattasse di una tela affrescata, Gabriele D’Annunzio dipinge una scena tipica del mese di marzo: l’edera che, rigogliosa e colorata, si arrampica con agilità sui muri incrostati dalla fredda umidità dell’inverno. La tenacia dell’edera è la forza della vita, che si riprende tutto il suo impeto dopo un inverno di mortificazioni e privazioni. Viene voglia di essere edera, in questo giorno che segna l’inizio della primavera!

Edera primaverile
Le edere rigerminanti salivano
pel vecchio muro scrostato
con un impeto di giovinezza;
si attorcigliavano alle
travi della tettoia come a tronchi vivi;
coprivano i mattoni
vermigli d’una tenda
di piccole foglie cuoiose,
lucide, simili a laminette di smalto;
assaltavano le tegole
allegre di nidi: vecchi e nuovi nidi
già cinguettanti
di rondini in amore
Gabriele D’Annunzio