Despina Vlassi, cara amica e profonda conoscitrice del mondo ellenico, dedica due pensieri poetici a chi come me ama le luci, i suoni e i colori della vera Grecia. Il primo è di Odisseas Elitis, celebre poeta greco e vincitore del Premio Nobel per la letteratura.
(…)
Questa la verità Quando retrocedono le parole
cos’altro dire apparve
il mare circondato da cipressi come un vecchio casolare
Seduta nell’acqua bassa
una donna di pietra
che si pettinava rimase con la mano sospesa in alto
Lontano due barche a vapore tutto fumo senza avanzare
E ovunque nelle fonti e tra il rosmarino un confidente pater noster si alzava prima di disperdersi in rugiada
Padre nostro che sei nei cieli
io che ho amato
io che ho tenuto la mia ragazza come un giuramento
io che sono arrivato a prendere per le ali il sole come una farfalla
Padre nostro
Ho vissuto con niente.
Un estratto dal componimento Tre volte la verità, da “L’albero di luce e la quattordicesima bellezza, 1971”
Un altro componimento meraviglioso, di Nikiforos Vrettakos, è una dichiarazione d’amore alla lingua greca.
LA LINGUA GRECA
Quando un giorno lascerò questa luce
Andrò verso l’alto come un ruscello
che mormora
E se per caso da qualche parte
tra i corridoi celesti
incontrerò gli angeli
gli parlerò in greco, perché loro non conoscono le lingue
Parlano tra di loro con la musica
Nikiforos Vrettakos