La magia del colore
Con la volontà l’Assoluto Artista ha creato il primo quadro apparso ai nostri occhi, “l’Universo.”
Per questo noi uomini non possiamo sottrarci a questa tendenza estetica, tutti siamo predisposti ad ammirare il cielo, la terra, il mare, la natura perché ci nutriamo di colori, luce e forma.
In alcuni uomini questa sensibilità estetica è più forte: e sono gli artisti. Dove gli artisti prolificano, la società evolve, là dove si perde il senso estetico la società piano piano decade.
L’arte è essenziale per il progresso. La luce, il colore ci arrivano attraverso i sensi e influenzano misteriosamente i nostri sentimenti, le tendenze, persino le malattie o le guarigioni.
Il blu calma le persone agitate e il rosso al contrario stimola l’apatico; il colore modifica il nostro comportamento. Il mescolare i colori tra loro fa cambiare le vibrazioni e i risultati saranno diversi.
Gli antichi romani usavano strisce colorate ai polsi per risolvere alcune malattie, quindi il colore agisce non solo sulle coscienze, ma anche sul fisico. Un’educazione artistica fatta come si deve non trascura gli effetti del colore sull’artista stesso.
Nelle icone ortodosse l’influenza del colore era ben capita dagli iconografi che la usavano come ascesi personale e per influenzare chi avrebbe ammirato le loro opere.
Il linguaggio dei colori è universale, insito nella natura stessa, il riconoscerlo e capirlo per un artista è importante.
Scrivo queste cose per dare il mio contributo a far comprendere la complessità del mondo dei colori e come una volta questo linguaggio fosse ben capito. Ora pare perso, il colore è qualcosa di vivo che ti parla; se sei sordo, peggio per te, ti perdi la magia del colore, quella magia che va trasmessa agli altri e che dovrebbe essere, in linea di massima, positiva. Il dipingere è un processo meditativo. Tutti sanno che la meditazione è una forza, quindi l’atto di dipingere è modellante e vale, s’intende, per tutte le arti.
Non so se sono riuscita a farmi capire. Quando un pittore prende il pennello e crea cambia se stesso in bene o in male e cambia anche l’eventuale spettatore. Dipingere a lungo una cosa o guardare a lungo sono processi modellanti. Colore, luce e forma sono forze plasmatrici con le quali l’artista gioca, non conoscendo molte volte la loro forza, quindi non sa bene quello che sta facendo. Questo artista può rimanere prigioniero della sua stessa arte, i processi meditativi sbagliati possono portare anche alla pazzia.
Per mia esperienza, per mesi ho dipinto col blu, giorno dopo giorno. Poi ho provato a farlo con il rosso a lungo, e tutti i giorni, e ho notato il mio cambiamento di carattere.
Il blu e il violetto hanno una tendenza spirituale, il rosso ha tendenza più passionale.
Certo, quest’arte è difficile, complicata, ma credo che a un artista convenga impararla, anche solo in linea di massima, anche per salvaguardare se stesso e gli altri.
Il colore è luce, è forma, è vita e ci parla, ascoltiamolo, anche solo riconoscendolo.
Se qualcuno vuole aggiungere qualcosa e ha esperienze su ciò, mi scriva.
La Tati
Gaetano.Foccillo
È profondamente vero. I colori parlano, hanno un loro linguaggio, il linguaggio delle emozioni che essi trasmettono. E l’artista poi le traduce per proporle alla nostra attenzione, stimolando riflessioni
sulla bellezza cosmica, sulla natura che ci circonda. Se l’essere umano non sa vedere i colori del mondo, non può avvertire stimoli, sentimenti come l’amore.