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HO PERSO IL CONTROLLO di Mauro Conti

L’albergo, racchiuso da una cornice di pini marittimi che stampavano sul parcheggio semi vuoto la loro oscura presenza, era circondato da una spessa trincea di ligustro che tratteneva gli sguardi provenienti dall’oltre terra di nessuno cosparsa dagli scheletri di capannoni abbandonati e grattacieli vuoti.