Simone Vismara
Bentornato Simone, con le tue parole sincere e senza filtro. Benvenuto questa volta con una poesia dedicata ai paesaggi del nord Italia. La nebbia, il freddo, il sole tanto desiderato e non sempre goduto: è impossibile non amare la propria terra, anche quando la si odia.
Terra mia
Questa terra mia
Coi suoi mostri che divorano tutto
Divorano il sole e l’aria
Questa terra mia
Così cruda e affascinante
Così difficile da amare
Questa terra mia
Capace di sedurre
E farsi odiare
Questa terra mia
Ricca di freddo e di tramonti tristi
Ricca della malinconia di altri posti
Questa terra mia
Di verde e grigio
Di sole malato
E vestita di bianco
Di gelo e freddo
Questa terra mia
D’estate opprimente
E di primavera luminosa
Di piogge fredde
Che entrano dentro
Di crepuscolo d’autunno
Questa terra mia
D’acqua e di monti
Circondata da cime
Di prati sterminati
Di altezze fatte di pace
Di passi. Di vette.
Di vino e polenta
D’un fuoco d’inverno
Di montagna
Da raggiungere per fuggire,
dal suo cuore crudele
D’industria e inquinamento
Da malattia e speranza
Questa terra mia
Vissuta da gente preoccupata
Vissuta freneticamente
Che non aspetta nessuno
Questa terra mia
Di campagna perduta
E contadini scuri di sole,
di tempi andati
Questa terra mia
Vestita di cemento
E voglia di fuggire
Questa terra mia
Che accoglie chiunque
Nel suo modo freddo e indifferente
Questa terra mia
Che odio ogni volta che torno
Che vivo non amandola
Che non mi abbandona mai
Questa terra mia
Che non accetto
Perché cerco il sole
L’onda e la voce della risacca
E un respiro di vento
Non mi darai mai
Quello che cerco
Sempre errante
Ma costretto al ritorno
Questa terra mia
Che ha cancellato la sua semplicità
E s’è vestita di contraddizione
Vestita di brama
E di egoismo
Questa terra mia
Che mi spinge lontano
Su quel mare
Dove io vorrei morire
Per sempre
Lontano da te
Terra mia