Oggi, Giornata Mondiale dell’Ambiente, voglio condividere con voi questa splendida poesia di Giorgio Caproni. Riflettiamo insieme sul ruolo di noi umani su questo pianeta: siamo ospiti, non padroni, e come tali dobbiamo comportarci sempre.

Versicoli quasi ecologici

Non uccidete il mare, 
la libellula, il vento. 
Non soffocate il lamento 
(il canto!) del lamantino. 
Il galagone, il pino: 
anche di questo è fatto 
l’uomo. E chi per profitto vile 
fulmina un pesce, un fiume, 
non fatelo cavaliere 
del lavoro. L’amore 
finisce dove finisce l’erba 
e l’acqua muore. Dove 
sparendo la foresta 
e l’aria verde, chi resta 
sospira nel sempre più vasto 
paese guasto: “Come 
potrebbe tornare a essere bella, 
scomparso l’uomo, la terra”.

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