LA PAROLA

Scrivendo riconosco una forza straordinaria nella parola. La facoltà della parola mette l’uomo al primo posto tra gli esseri sensibili.
Agli albori del mondo, dalla bocca dell’uomo uscì solo un suono e il suono divenne parola; la parola, linguaggio sempre più sofisticato. L’uomo dette identità al mondo che lo circondava, chiamando ogni cosa col suo nome. Con la scoperta del linguaggio l’uomo ha saputo esprimere innumerevoli cose, ha riconosciuto il tempo che passava, la vita, la sua sacralità, i principi universali che governano il mondo. Così la parola alla fine ha dato i suoi frutti migliori e preziosi, diventando parola scritta.

Per i teologi l’origine della parola è divina, di contro molti pensano che sia frutto di convenzioni umane. Dimostrare le due tesi è impossibile perché la parola è misteriosa e nessuno per ora è riuscito a svelare completamente la sua origine. La voce, il gesto, i caratteri scritti sono segni e strumenti per esprimere le proprie idee. Fabre d’Olivet, con estrema efficacia, ci fa capire che “ogni segno prodotto al di fuori è un nome e il nome per l’uomo esteriore è tutto, tutto ciò che può conoscere con i sensi. Il verbo è concepito solo dallo spirito e la relazione, unicamente, un’astrazione del pensiero. Esiste solo un verbo assoluto, autosufficiente: il verbo essere.”

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Amo le parole e prima ancora i pensieri. Mi sorprendo ogni volta davanti all’unicità di ogni persona. Ti risponderò.