Con grande piacere ospito nel mio Salotto una grande artista, e cara amica, il cui pennello racconta simboli e svela verità. Potete ammirarla presso la Casa di Dante, fino al 9 Gennaio. Le opere messe in scena sono 3, ciascuna profondamente connessa ad alcuni temi cari a Dante.

La dialettica” (100 x 161 cm)

La “ascosa veritade” tanto cara a Dante è qui rappresentata dal sole, e nascosta dalla ragnatela dei pensieri che sono quelle belle menzogne a cui Dante di riferisce, che nascondono la verità da cui tutto proviene.

Nella composizione si evidenzia il messaggio riferito ad una forza metafisica, simboleggiata dalla figura con le ali; questa è seduta in una posizione di quiete e intenta a srotolare un fuso, che col suo movimento ritmico e incessante, nell’arrotolarsi e srotolarsi del filo, ci indica il movimento incessante della mente, che in uno stato di riflessione dialettica prende e riprende lo stesso pensiero, arrivando spesso alla stessa conclusione.

L’azione di considerare dialetticamente i contrari crea una rete di pensieri che impedisce alla mente (lo specchio vuoto) di riflettere i raggi vivificanti del sole che rimane nascosto e non permette che l’intuizione di ciò che sta oltre il conosciuto possa rivelarsi.

Rebis” (100 x 170 cm)

L’unione del maschile e femminile riporta a Dante e Beatrice, ai frutti che scaturiscono da questa unione che è ispiratrice di tutte le opere dantesche. Con il termine Rebis si intende una cosa doppia, nel simbolismo ermetico-alchemico si usa questa parola per indicare lo stato di androgine, ovvero l’unione delle due polarità della coscienza. Quella maschile sulla destra esprime decisione (spada), volontà solare (il sole che incornicia la testa) e propensione all’azione dinamica. Quella femminile, sulla sinistra, con un’aureola lunare è espressione di ricezione feconda e mostra nella mano il simbolo del vero luogo dove l’essere può germogliare (il cuore). Le ali che circondano il Rebis indicano che l’immagine si riferisce a una dimensione metafisica. Da questa unione scaturisce l’armonia e l’equilibrio perfetto, capace di tenere sotto controllo le forze inconsce e istintive del Caos (il drago inoffensivo sotto i loro piedi): la coscienza può finalmente dare frutti in piena libertà.

A difesa del Graal” (116 x 195 cm)

La potenza e l’immobilità del soggetto ci conducono alla presenza a se stessi, al silenzio inevitabile di alcuni momenti, di fronte a visioni superiori. Lo scudo protegge quel luogo che Dante chiama “la segreta camera del cuore sede dell’intelletto d’Amore”, luogo del mistero dove la natura umana può percepire la presenza divina. Il cappello di tipo frigio ci conduce al tema della Libertà, riportandoci alle Arti Liberali di cui Dante parla diffusamente, arte che rende liberi.

LUISA DEL CAMPANA

https://www.youtube.com/watch?v=IihVKqk-iiU&t=8s

https://www.youtube.com/watch?v=6g7TXXQK51w

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