Chi ha parlato è Prospero, ma chi è l’illustre poeta che ha scritto queste parole senza tempo, anzi, di sconvolgente modernità? E in che opera possiamo sentirle echeggiare?

Ferdinando, ti vedo assai turbato,
come sgomento: non aver paura.
I giochi di magia son terminati.
Come t’avevo detto, quegli attori
erano solo spiriti dell’aria,
ed in aria si son tutti dissolti,
in un’aria sottile ed impalpabile.
E come questa rappresentazione
un edificio senza fondamenta –
cosi l’immenso globo della terra,
con le sue torri ammantate di nubi,
le sue ricche magioni, i sacri templi
e tutto quello che vi si contiene
è destinato al suo dissolvimento;
e al pari di quell’incorporea scena
che abbiam visto dissolversi poc’anzi,
non lascerà di sé nessuna traccia.
Siamo fatti anche noi della materia
di cui son fatti i sogni;
e nello spazio e nel tempo d’un sogno
è racchiusa la nostra breve vita.
Mio caro, ho l’animo alquanto turbato,
il mio vecchio cervello è un po’ sconvolto.
Perdona questo mio svigorimento.
Ma di me non dovete preoccuparvi.
Ritiratevi, se cosi vi piace,
nella mia grotta a riposare un po’.

La Tempesta – William Shakespeare

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