Il bosco reale – Tatiana Levi

Amo gli alberi, dagli eleganti cipressi alle delicate betulle, ai ruvidi pini, al selvatico fico. Tutti hanno il loro caratterino. Quello a cui sono più legata è il castagno; nell’alta Versilia chi non conosce questi forti giganti del bosco? Il generoso castagno, con i suoi frutti, ha sfamato intere famiglie di montanari.
Il nonno di Lorenzo Viani, pittore viareggino, visse quasi cento anni tra i monti. Quando scoppiava la tempesta, temeva per la sorte dei pastori, delle greggi, ma anche dei castagni, li considerava viventi creature. Quegli alberi, racconta il Viani, del nonno: “gli avevano dato la travatura della casa, l’arcile dove si intrideva il pane e la cassa per seppellire i morti.”
Il nonno era grato ai castagni per tutto quello che questi alberi gli donavano. Pregava per la loro sorte, temeva che il vento li abbattesse, erano preziosi per lui e la famiglia, era il loro supermercato.
Oggi a chi passa per la testa di pregare per gli alberi?
Nel mondo ne vengono tagliati migliaia, in un’infernale catena di smontaggio. Non sono bacchettona, l’albero è utile all’uomo, se serve si può anche abbatterlo, senza spreco e con coscienza.
Il nonno di Viani comprendeva il loro valore e rispettava i castagni che accudiva con amore e penso che per uno che ne abbatteva altri ne ripiantava.
Oggi è la Festa degli alberi e li voglio ringraziare per tutto quello che mi hanno donato, per prima l’odore del bosco, pieno di vita e di magia. Chi riesce a vivere senza questa bellezza è come fosse un po’ morto.

La Tati

One Comment

    • Vittorio Orsi

    • 2 anni ago

    Nei paesi Scandinavi per ogni albero abbattuto se ne deve piantare il 10% in più. Purtroppo non tutti i governi fanno abbastanza sforzi per proteggere i nostri boschi che si trovano in una situazione di abbandono critica.

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