Vorrei iniziare a parlare dell’albero con una poesia di Alce Nero della Tribù dei Sioux Oglala che mi ha molto colpita.

“Nei tempi andati, quando eravamo un popolo forte e felice, tutto il nostro potere ci veniva dal Cerchio Sacro della Nazione, e finché quel cerchio non fu spezzato, il popolo fiorì. L’albero fiorente era il centro vivente del cerchio, e il circolo dei quattro quadranti lo nutriva. L’est dava pace e luce, il sud dava calore, l’ovest dava la pioggia, e il nord, col suo vento freddo e potente, dava forza e resistenza.”

Ad Adamo si era legato l’albero del baniano, detto “il fico di Adamo,” un albero alto con radici stranamente aeree tanto da formare vere e proprie colonne a sostegno dei suoi rami. Questo albero pare formare boschetti tanto che, se il tronco principale muore, il resto si mantiene vivo.

A un fico selvatico o caprifico  Giuda si impiccò, tanto che il povero e innocente caprifico è diventato simbolo di tradimento.

L’uomo che medita a lungo vicino ad un albero aprirà delle porte nella sua mente altrimenti chiuse.

Che cos’è un albero, è legna da ardere? E’ un produttore di frutti? E’ il mobile di casa tua?

Tra le Alpi Apuane ci sono boschi immensi di castagni, belli, generosi, hanno sfamato tanta gente. Li amo, mi piace il loro profumo. La Santa tedesca Ildegarda dice che “il castagno dà forza al corpo e saggezza alla testa.”  Per questo cammino tra i boschi con un bastone di castagno in mano e respiro il loro profumo e medito in loro compagnia. Quando ti trovi nel bosco, non sei solo, come qualcuno potrebbe pensare: se non percepisci questo il peggio è per te.

Un’ultima cosa: ho chiesto alberelli alla Forestale e me ne hanno regalati un centinaio che ho piantato con fatica, ma tanto orgoglio. 

Nella mia vita ne avrò piantati forse 120-130 e abbattuti, per forza maggiore, 5. Non posso calcolare quelli che sono morti per me, per darmi comodità e agio, quindi invito tutti a piantare alberi, magari uno per ogni compleanno della vostra vita, magari uno piccolo piccolo che poi crescerà: alla fine dei vostri giorni avrete formato un bel boschetto. Così il cerchio sacro di Alce Nero sarà più verde, più vivo per merito vostro e vivrà in eterno.

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