Giugno è un mese davvero magico. Ci siamo quasi: l”estate è alle porte, e quanto è dolce questa sensazione di trepidante attesa! La proviamo da quando eravamo piccoli, quando coincideva con la fine della scuola e l’arrivo delle vacanze spensierate. E se la felicità fosse proprio questo? Attesa della felicità.

Se lo chiedeva forse anche Ada Negri, non senza una punta di malinconia, in questa splendida poesia.

Ombra d’ali

Cielo di giugno, azzurra giovinezza
dell’anno; ed allegrezza
di rondini sfreccianti in folli giri
nell’aria. Ombre, ombre d’ali
vedo guizzar sul bianco arroventato
del muro in fronte: ombre a saetta, nere:
vive, al mio sguardo, più dell’ali vere.

Traggon dal nulla, scrivono col nulla
parole d’un linguaggio
perduto; e le cancellano
ratte, fuggendo via fra raggio e raggio. Vita che mi rimani,
fin ch’io veder potrò quelle parole
strane apparire scomparir sul muro
candente al sole
(forse un tempo io le dissi a chi m’amava,
egli le disse a me, bocca su bocca),
vita che mi rimani, ancor dolcezza
puoi darmi. Basta
l’ombra di un bacio alla memoria, basta
l’ombra di un’ala alla felicità.

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