La gentilezza non è un istinto, neppure un sentimento, né tantomeno una passione,
ma una qualità dell’animo umano.
Quando parlo di gentilezza non intendo quella scaturita da una convenienza: “sono gentile perché mi conviene”. Quella che intendo non è la gentilezza calcolata dall’intelletto, asservita ai desideri,
ma quella acquisita per presa coscienza di se stessi e degli altri.
La gentilezza vera rispetta il verme, il barbone e il re.
La gentilezza è come una farfalla delicata e bellissima.
L’anima che la possiede è mite, straordinaria, forte e libera. Libera.
La Tati