Nei boschi, se siamo attenti, si sente la voce del vento tra i rami. Si coglie la variazione dei suoni a secondo se le foglie degli alberi sono rade o folte, umide o secche. Si percepiscono toni diversi se il vento spira da nord o da sud, se è buriana o maestrale o tramontana, se è un vento dolce e tiepido di primavera.
Il vento è la voce della natura che ci parla, ci invoca, ci ammonisce, innamoriamoci di questa voce.
Mettetevi scalzi, chiudete gli occhi e ascoltate il fruscio delle foglie.
Ecco il suono del picchio che batte sull’albero, il grido lontano di una poiana al di sopra del bosco, lo scricchiolio leggero dei rametti e foglie secche sotto i piedi. Sentite il vento che v’avvolge leggero e aprite gli occhi al ronzio di un’ape che si è persa nella selva, osservate la danza d’amore di due lepidotteri, uniti insieme, veleggiare leggeri nell’aria come fossero un’unica farfalla. Ti accorgi che quel concerto la natura lo suona per te che sai ascoltare.
Pensi allora cosa doveva provare il grande Puccini quando girava intorno al suo Lago di Massaciuccoli, cosa percepiva quando ascoltava il vento tra i canneti, lo sciacquettio dell’acqua, il sinuoso incedere d’una biscia furtiva, il richiamo di una folaga, il passaggio dei germani nel cielo e nel lago il salto del muggine terrorizzato dalle imbarcazioni. Lui ne coglieva ogni suono e sfumature e canne, uccelli e vento come strumenti creativi rielaborati nella testa in forma magica, cosa che un vero artista riesce a cogliere.
Puccini ha partorito le sue opere nel chiuso di una stanza, ma le ha concepite nelle pagine aperte della natura amica. Me lo immagino proteso, come un bambino tirare il sasso nell’acqua ed ecco la magia: l’acqua colpita assorbe l’urto formando cerchi concentrici sempre più grandi e più deboli e diversi. Quel sasso è la nota fondamentale che crea note nel mare del silenzio, vibrazioni sempre diverse.
Il suo orecchio avrà colto il momento dove il silenzio si fa suono organizzandosi in matematica perfezione. Un brivido sarà passato sulla sua pelle nel magico momento e, per lui, solo stupore…

La Tati

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