Barbara è giovanissima, eppure ha già sperimentato sulla sua pelle e sul suo corpo tante forme di violenza: bullismo, body shaming, denigrazione.
Eppure, c’è una buona notizia: se ne può uscire.
Oggi, appena 22enne, Barbara racconta questo di sé:
“Ad ogni modo, benché gli anni della scuola, fino alla maturità, siano stati la causa principale della mia sofferenza e insicurezza, sono stati anche il mezzo per comprendere i miei punti forti: l’ambizione e l’impegno costante per ottenere ciò che desideravo. Ho dunque deciso di farmi valere sfruttando al massimo la mia testa, ad un insulto rispondevo con un dieci e lode e ad un piede pestato o una tirata di capelli seguiva un compito immacolato con solo il voto scritto in rosso.
Sono fiera della mia carriera nonostante tutto: 10/10 all’esame di terza media, 100L alla maturità e, poco più di un mese fa, 110L alla laurea, festeggiata, finalmente, con dei bravi amici ed un ragazzo da sposare.”
È alla Barbara di un tempo che è indirizzata questa sua poesia: Barbara l’ha scritta per fare una carezza alla se stessa di un tempo e sostenere chi come lei, adesso, si trova ad un passo dal baratro.
Coraggio ragazze e ragazzi, afferrate quella mano che la vita vi porge: potrà trarvi in salvo.
Lettera a me stessa
Cara ragazza
ripetutamente chiamata “brutta” o “pazza”
da persone la cui cattiveria
è pari alla loro cerebrale miseria,
ti scrivo questa lettera stasera
per ricordarti che sta per iniziare la primavera;
affacciati alla finestra oppure esci in terrazza,
tenera e sensibile ragazza
e senti la leggera brezza
che il tuo viso umido di pianto accarezza
e dalla tua mente i pensieri spazza via.
Quel tuo peso nel cuore era peggio d’una malattia,
quella mania del controllo ti stava uccidendo
e un’ameba vittima dei social ti stava rendendo,
quell’ambizione d’avere il corpo perfetto
e di non aver di troppo neanche un etto
perché temevi d’esser giudicata
e come un mostro dagli altri considerata…
povera stella, come riducevi il tuo corpo e la tua mente!
Ma non sto incolpando te, assolutamente,
purtroppo una società malata ti ha vista nascere
e in mezzo ai leoni da tastiera ti ha fatta crescere,
gente fuori di testa, che per sentirsi realizzata
crede che la felicità altrui debba esser estirpata…
e tu, angelo caduto dell’era digitale,
hai ascoltato le loro parole e pensato di meritar il male,
d’essere la ripugnanza più totale
e d’avere un aspetto tutt’altro che normale.
Ma guardati allo specchio, solo un istante,
dal cellulare e dai commenti malsani distante…
ora dimmi, secondo la tua importante opinione,
a sminuirti in quel modo hanno ragione?
Credi che sia corretto
denigrarti per il tuo petto
dalla misura contenuta
ma con quella forma che sotto sotto t’è sempre piaciuta?
Pensi che il tuo corpicino, non eccessivamente magro,
sia veramente un motivo di disagio?
Guardati, come sei bella, particolare,
unica e impossibile da imitare,
non c’è niente che non vada in te
e sebbene non si possa piacere a tutti, beh,
tu non cambiare per nessuno, non farlo mai;
al massimo, se proprio lo vorrai,
potrai migliorarti per te stessa…
ma scordati di essere una “cessa”,
come dicevano quelle teste bacate
le cui parole non andrebbero ascoltate,
se loro non sono capaci d’apprezzarti,
è perché forse sanno di non meritarti,
tu hai un valore grande
e meriti qualcuno che ti faccia sentir importante.
E, se un consiglio spassionato posso darti,
sul tuo aspetto estetico non soffermarti,
dai un’occhiata al tuo mondo interiore,
al tuo cervello ricco d’idee, al tuo sincero cuore,
alla tua notevole sensibilità ed empatia
e delle tue opere la spiccata fantasia.
Non sei solo un involucro prezioso,
hai anche un contenuto meraviglioso,
sei come l’uovo pasquale,
con una carta dorata ed un bel fiocco da ammirare
che poi dentro ha una sorpresa speciale,
sei come un’ostrica in fondo al mare
che, non appena viene aperta,
mostra al mondo la sua lucente perla…
sei come quel bocciolo nel parco sottostante
che, passato l’inverno stancante,
finalmente la sua ricca corolla in mostra mette
e il caldo e innamorato sole d’illuminarla non smette.
Ora il tuo inverno si è concluso,
perciò non lasciare che il tuo fiore resti chiuso,
le virtù che hai fai scoprire al mondo
e non dimenticare mai d’amarti in modo profondo.
Ti saluto affettuosamente
e, se esaurisce la positività la tua mente,
torna a leggere questa lettera
cosicché niente e nessuno più ti fermerà
nell’apprezzamento della tua persona:
te lo meriti, perché sei tanto buona.
Varazze, 10-03-2024
Barbara Superina