Nata a Firenze nel 1966, vive da sempre a Calenzano, provincia di Firenze. Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte di Sesto Fiorentino conseguendo il Diploma di Maturità d’Arte Applicata, sezione porcellana, ricevendo il premio “Cesare Paoletti” conferitole da “Lions Club” di Sesto Fiorentino (attestato di riconoscimento per i risultati ottenuti nell’arte e nello studio).
La sua spiccata attitudine per il disegno e la pittura si uniscono ad un’innata attrazione verso tutte le forme espressive dell’arte. Vede nella libera espressione un pozzo inesauribile di virtù, la possibilità di reinventarsi ogni volta, l’evoluzione del suo stile, il frutto di curiosità, sperimentazione ed esperienza, ma soprattutto di un’interiorità che cambia e matura nel tempo.
Negli ultimi anni si appassiona allo studio e alla creazione di costumi e maschere da volto tipiche della tradizione del Carnevale del ‘700 – ‘800 veneziano. Frequenta una scuola fiorentina di pittura antica “Arte Sacra Iconografica”. Parallelamente alla carriera artistica di pittrice, ha iniziato ad avvicinarsi alla scrittura, un incontro dettato fortemente da esigenze interiori, quasi terapeutiche, che si sono poi trasformate in una vera e propria passione per la poesia e la comunicazione scritta in genere. Ha frequentato per questo una scuola fiorentina di scrittura creativa e un corso su “Il linguaggio delle emozioni”, alla ricerca non solo della percezione di sé stessi ma verso un sistema di comunicazione più efficace per entrare in relazione con ciò che ci sta attorno.

Maschera

La maschera è sogno, immaginazione e fantasia,

illimitata espressione.

La maschera è tragedia,

prigione dell’essenza umana,

impedimento, limite,

alienazione, che non permette ad un germoglio di crescere e sbocciare.

Talvolta non ci nasconde agli altri ma a noi stessi

e tiene a bada la folle verità dell’anima.

Talvolta dà coraggio,

ma spinge verso l’asservimento a bisogni che non sono i nostri.

La maschera è ribelle,

riprende corpo nel nostro sogno più profondo,

lo fa emergere con tutta la sua creatività.

La maschera più bella è quella che elimina le apparenze,

che ci rende speciali,

perché tira fuori quei tesori destinati a trovare la luce che scalda l’anima.

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